PROSECCO E PESTICIDI
Quanti
lavoratori agricoli e cittadini che vivono nelle zone del "prosecco"
dovranno ammalarsi e morire prima che si intervenga?
In Italia si consumano
ogni anno 150.000 tonnellate di pesticidi che vengono distribuiti sul 70% della superficie agricola nazionale (13.000.000 di
ettari).
Basti pensare che il 33% di tutti pesticidi usati in Europa sono impiegati in Italia.
Il nostro "bel paese" quindi è il più irresponsabile ed avvelenato d'Europa.
Questi prodotti chimici mortali, irrorati sulle piante di tutti i generi, non solamente faranno parte delle piante stesse ma ovviamente entreranno nei nostri piatti, nelle mense
scolastiche e degli ospedali.
scolastiche e degli ospedali.
L'ULSS e gli amministratoiri locali, regionali e nazionali dovrebbe garantire la nostra salute e quella dei lavoratori agricoli invece...
I SOLDI SON SOLDI, TUTTO IL RESTO E' RELATIVO
Il caso prosecco è un problema gravissimo, visto la conformazione particolare delle colline che si estendono da Valdobbiadene a Conegliano, colline non solamente ad agricoltura ma urbanizzate, con numerosi paesi continuamente irrorati da questi veleni.
La notorietà e le enormi vendite del vino prosecco sarebbero più che sufficienti per fare un salto di qualità ed abbandonare l'uso dei pesticidi e passare al biologico ma, com'è noto a troppi imprenditori i soldi non bastano mai anche se a farne le spese sono i loro concittadini, figli e nipoti, perché la maggior parte di loro vivono proprio in quella terra che quotidianamente avvelenano.
OVVIAMENTE NOI NON SIAMO CONTRO GLI AGRICOLTORI NE TANTOMENTO CONTRO I LORO LEGITTIMI INTERESSI MA....QUAL'E' IL LIMITE ED IL CONFINE DA NON SUPERARE:
TRA INTERESSI PRIVATI ED INTERESSI DELLA COLLETTIVITA'?
Il PROBLEMA VINO è anoor più grave visto che il "vino" è uno dei pochissimi prodotti dove in etichetta non vengono riportati "GLI INGREDIENTI".
Quindi realmente cosa beviamo?
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Di seguito Vi proponiamo l'info ricevuta da Gianluigi Salvador Referente
energia e rifiuti WWF Veneto
Comunicato stampa:
Incongruenze nei
documenti ULSS7 per quanto riguarda la dannosità dei pesticidi sui
lavoratori agricoli.
La coltivazione intensiva della vite nella zona
DOCG prosecco, con metodi convenzionali ad altissimo utilizzo di protesi
chimiche e specialmente di pesticidi tossici e nocivi, che nelle relative
schede di rischio sono classificati cancerogeni, teratogeni e interferenti
endocrini, sta preoccupando notevolmente la popolazione residente, popolazione
che per il 95% almeno non è viticoltore.
Stante le nostre manifestazioni pubbliche che hanno
sempre denunciato la pericolosità di questi processi di produzione viticola
basati sulla quantità, le ULSS provinciali hanno sempre minimizzato il
problema della pericolosità stessa. Per esempio anche il Consiglio Parrocchiale
Foraniale (vedi articolo allegato) ha chiesto
chiarimenti e la risposta da parte della ULSS7 è stata di minimizzazione
del problema (vedi allegato), minimizzazione ripresa poi in
varie assemblee pubbliche svolte nei comuni di Valdobbiadene, Pieve di Soligo e
utilizzate anche da soggetti Istituzionali in varie occasioni (S.Pietro di
Feletto, Colle Umberto o Moriago, etc) per giustificare l'irrilevanza delle
correlazione pesticidi/malattie tumorali.
Di fronte a questa impasse del sistema
"istituzionale" abbiamo voluto andare a fondo del problema incaricando ISDE
(Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente) di analizzare il
documento della ULSS7 (in allegato) che minimizzava il problema
pesticidi/tumori , ULSS7 che ha utilizzato come riferimento un documento
ISTAT che ISDE è riuscita a rintracciare (in
allegato).
ISDE ha prodotto una analisi comparata
(in allegato) firmata da nove medici ISDE di rilevanza
nazionale, che portava a conclusioni inequivocabilmente molto diverse da quelle
dell'ULSS7 proprio utilizzando lo stesso documento ISTAT utilizzato
dall'ULSS7 stessa.
Infatti l'analisi medica ISDE ha concluso, tra
l'altro, affermando a pag 12:
- "ci chiediamo come è possibile sentirsi
rassicurati dalla relazione dell'ULSS7 che esamina solo grossolani dati per
quanto attiene al cancro, senza indagare neanche minimamente tutti gli altri
complessi risvolti sulla salute umana, in particolare per l'infanzia, di questi
prodotti?";
- " ci chiediamo come è possibile che
proprio il lavoro ISTAT preso come riferimento
dall'ULSS7 per fornire rassicurazioni al
riguardo, riporti nelle proprie conclusioni
considerazioni di tutt'altro genere rispetto a quelle avanzate dalla
ULSS7?".
Di fronte, tra l'altro, anche a queste
conclusioni, abbiamo deciso di produrre un esposto alla Procura (in
allegato) affinchè la Procura stessa di fronte a queste
incongruenze:
- si attivi gentilmente per fare chiarezza sui
documenti istituzionali a tutela della salute pubblica e della biodiversità;
- obblighi le istituzioni, preposte alla
tutela della salute ed della biodiversità, ad uno studio
epidemiologico che finalmente individui le cause vere di questo forte
trend di crescita, che avviene da alcuni anni, sull'incidenza dei tumori
maligni entro la ULSS7 (es. + 7.2% nel 2010 sull'anno precedente),
- affinche si giunga da parte delle
istituzioni preposte ad una proposta di piano di
inversione di questa allarmante trend di crescita
epidemica.
Gianluigi Salvador
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
T 0438.894072
Luciano Bortolamiol Coordinatore Gruppo Martin
Pescatore
T 0423.987307 - 349.0946984
Questo articolo mi ha fatto venire in mente che, casualmente, ho notato su una bottiglia di lambrusco prodota da una rinomata cantina delle mie parti (provincia di RE)un logo con una donna incinta "barrata" da una striscia rossa con su scritto: donne incinte state attente, contiene pesticidi!!! All'epoca io ero incinta perciò figuriamoci!
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