martedì 3 gennaio 2012

PROSECCO E PESTICIDI


Quanti lavoratori agricoli e cittadini che vivono nelle zone del "prosecco" dovranno ammalarsi e morire prima che si intervenga?
 
In Italia si consumano ogni anno 150.000 tonnellate di pesticidi che vengono distribuiti sul 70% della superficie agricola nazionale (13.000.000 di ettari). 
Basti pensare che il 33% di tutti pesticidi usati in Europa sono impiegati in Italia. 
Il nostro "bel paese" quindi è il più irresponsabile ed avvelenato d'Europa.
Questi prodotti chimici mortali, irrorati sulle piante di tutti i generi, non solamente faranno parte delle piante stesse  ma ovviamente entreranno nei nostri piatti, nelle mense
scolastiche e degli ospedali. 
L'ULSS e gli amministratoiri locali, regionali e nazionali dovrebbe garantire la nostra salute e quella dei lavoratori agricoli invece...
I SOLDI SON SOLDI, TUTTO IL RESTO E' RELATIVO
Il caso prosecco è un problema gravissimo, visto la conformazione particolare delle colline che si estendono da Valdobbiadene a Conegliano, colline non solamente ad agricoltura ma urbanizzate, con numerosi paesi continuamente irrorati da questi veleni.
La notorietà e le enormi vendite del vino prosecco sarebbero più che sufficienti per fare un salto di qualità ed abbandonare l'uso dei pesticidi e passare al biologico ma, com'è noto a troppi imprenditori i soldi non bastano mai anche se a farne le spese sono i loro concittadini, figli e nipoti, perché la maggior parte di loro vivono proprio in quella terra che quotidianamente avvelenano.
OVVIAMENTE NOI NON SIAMO CONTRO GLI AGRICOLTORI NE TANTOMENTO CONTRO I LORO LEGITTIMI INTERESSI MA....QUAL'E' IL LIMITE ED IL CONFINE DA NON SUPERARE: 
TRA INTERESSI PRIVATI ED INTERESSI DELLA COLLETTIVITA'?
Il PROBLEMA VINO è anoor più grave visto che il "vino" è uno dei pochissimi prodotti dove in etichetta non vengono riportati "GLI INGREDIENTI".
Quindi realmente cosa beviamo?
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Di seguito Vi proponiamo l'info ricevuta da Gianluigi Salvador Referente energia e rifiuti WWF Veneto
Comunicato stampa: 
Incongruenze nei documenti ULSS7 per quanto riguarda la dannosità dei pesticidi sui lavoratori agricoli.
La coltivazione intensiva della vite nella zona DOCG prosecco, con metodi convenzionali ad altissimo utilizzo di protesi chimiche e specialmente di pesticidi tossici e nocivi, che nelle relative schede di rischio sono classificati cancerogeni, teratogeni e interferenti endocrini, sta preoccupando notevolmente la popolazione residente, popolazione che per il 95% almeno non è viticoltore.
Stante le nostre manifestazioni pubbliche che hanno sempre denunciato la pericolosità di questi processi di produzione viticola basati sulla quantità, le ULSS provinciali hanno sempre minimizzato il problema della pericolosità stessa. Per esempio anche il Consiglio Parrocchiale Foraniale (vedi articolo allegato) ha chiesto chiarimenti e la risposta da parte della ULSS7 è stata di minimizzazione del problema (vedi allegato), minimizzazione ripresa poi in varie assemblee pubbliche svolte nei comuni di Valdobbiadene, Pieve di Soligo e utilizzate anche da soggetti Istituzionali in varie occasioni (S.Pietro di Feletto, Colle Umberto o Moriago, etc) per giustificare l'irrilevanza delle correlazione pesticidi/malattie tumorali.
Di fronte a questa impasse del sistema "istituzionale" abbiamo voluto andare a fondo del problema incaricando ISDE (Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente) di analizzare il documento della ULSS7 (in allegato) che minimizzava il problema pesticidi/tumori , ULSS7 che ha utilizzato come riferimento un documento ISTAT che ISDE è riuscita a rintracciare (in allegato).
ISDE ha prodotto una analisi comparata (in allegato) firmata da nove medici ISDE di rilevanza nazionale, che portava a conclusioni inequivocabilmente molto diverse da quelle dell'ULSS7 proprio utilizzando lo stesso documento ISTAT utilizzato dall'ULSS7 stessa.
Infatti l'analisi medica ISDE ha concluso, tra l'altro, affermando a pag 12:
- "ci chiediamo come è possibile sentirsi rassicurati dalla relazione dell'ULSS7 che esamina solo grossolani dati per quanto attiene al cancro, senza indagare neanche minimamente tutti gli altri complessi risvolti sulla salute umana, in particolare per l'infanzia, di questi prodotti?";
- " ci chiediamo come è possibile che proprio il lavoro ISTAT preso come riferimento dall'ULSS7  per fornire rassicurazioni al riguardo, riporti nelle proprie conclusioni considerazioni di tutt'altro genere rispetto a quelle avanzate dalla ULSS7?".   
Di fronte, tra l'altro, anche a queste conclusioni, abbiamo deciso di produrre un esposto alla Procura (in allegato)  affinchè la Procura stessa di fronte a queste incongruenze:
- si attivi gentilmente per fare chiarezza sui documenti istituzionali a tutela della salute pubblica e della biodiversità;
- obblighi le istituzioni, preposte alla tutela della salute ed della biodiversità, ad uno studio epidemiologico che finalmente individui le cause vere di questo forte trend di crescita, che avviene da alcuni anni,  sull'incidenza dei tumori maligni entro la ULSS7 (es. + 7.2% nel 2010 sull'anno precedente),
- affinche si giunga da parte delle  istituzioni  preposte ad una proposta di piano di inversione di questa allarmante trend di crescita epidemica.
Gianluigi Salvador
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
T 0438.894072
Luciano Bortolamiol Coordinatore Gruppo Martin Pescatore
T 0423.987307 - 349.0946984

1 commento:

  1. Questo articolo mi ha fatto venire in mente che, casualmente, ho notato su una bottiglia di lambrusco prodota da una rinomata cantina delle mie parti (provincia di RE)un logo con una donna incinta "barrata" da una striscia rossa con su scritto: donne incinte state attente, contiene pesticidi!!! All'epoca io ero incinta perciò figuriamoci!

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