venerdì 27 luglio 2012

COMUNICATO STAMPA
Vidor 26 luglio 2012

COSTITUENDA ASSOCIAZIONE WWF ALTAMARCA GRUPPO ECOLOGICO MARTIN PESCATORE

OGGETTO: CANDIDATURA COLLINE DOCG PROSECCO A PATRIMONIO DELL’UMANITA’

I gruppi ecologici che sottoscrivono tale comunicato hanno particolarmente a cuore la salute dell’ambiente e delle persone residenti nel territorio indicato. Elevarlo a patrimonio dell’umanità è senza dubbio la realizzazione di un sogno.
Ciò che non ci convince è il fatto che coloro i quali lavorano per portare avanti tale candidatura sono proprio quelli che in forme e modalità diverse ne stanno causando la distruzione.
I soggetti che si sono attivati sono il Consorzio di tutela, i Sindaci dei 15 comuni DOCG prosecco e l’IPA (Intesa Programmatica d’Area Terre Alte composta da 50 organismi politico-economico-sociali locali).
Proponiamo alcuni

DISTRUZIONE DELL’AMBIENTE
Una volta in questo territorio era presente la biodiversità e la multifunzionalità agricola. Esistevano prati coltivati ad erba medica per le mucche, campi di mais, campi di patate, siepi lungo i confini, boschi da cui si ricavava la legna ed i pali necessari all’agricoltura, vigneti per la produzione di vino ad uso domestico e le eccedenze erano vendute a damigiane alle osterie, ai parenti o ai turisti.
Ora sta scomparendo ogni altro tipo di coltivazione: strade, case, cortili e scuole si trovano immersi in un unico vigneto di tipo industriale da Valdobbiadene a Conegliano, un unico indistinto “uvificio”.
Oramai pendii scoscesi, scarpate, terreni marginali, anfratti e luoghi poco soleggiati sono stati considerati adatti alla piantumazione delle viti.
I rappresentanti del Consorzio del prosecco esaltano l’humus locale, uno strato millenario
prezioso per il profumo del vino e per la sua qualità e poi permettono violenti interventi da cantiere edile, assegnando poi la qualifica DOCG al vino prodotto in terreni completamente artefatti.
Inoltre alcuni viticoltori hanno il vizio di prelevare l’acqua dai torrenti per irrigare i propri vigneti.
TORRENTE TEVA PROSCIUGATO
Qui a lato è riportato un esempio di scempio ambientale. Il torrente Teva, che scorre nei comuni di Valdobbiadene e Vidor, è stato letteralmente prosciugato per consentire ad un viticoltore di irrigare il suo grande vigneto. Tutto è morto sia livello animale che vegetale.
Non mi risulta che nessuno abbia mai pagato multe o sanzioni. Da notare che gli agricoltori hanno a disposizione il canale Brentella per l’irrigazione, ma molte volte preferiscono seguire la via più breve.
La situazione si complica con le autorizzazioni a costruire ed ampliare in mezzo alla campagna o sulle colline le cantine, che sono diventate veri e propri opifici industriali. Questo comporta problemi di fornitura di acqua potabile, produzione di liquami, di rumori ed odori per i confinanti e problemi per le relative cadute di tensione dell’energia elettrica. Queste cantine quindi dovrebbero essere collocate in aree industriali.
CANTINE SCARICANO...
La foto a fianco è stata scattata quando è stato denunciato ai Carabinieri di Valdobbiadene la presenza della fognatura di una cantina che scaricava i reflui della lavorazione del vino. Una fanghiglia grigio scura copriva completamente il fondo del torrente Teva e provocava la morte di tutte le forme animali e vegetali.

SVALUTAZIONE DEL TERRITORIO
I vigneti e le cantine industriali si sono avvicinati così tanto alle abitazioni da svalutarle dal punto di vista economico e paesaggistico. Non esiste più la possibilità di sedersi in giardino a leggere il giornale. L’odore dei pesticidi ti attanaglia alla gola. I 15 Sindaci che vogliono elevare la zona a patrimonio dell’umanità nel loro Regolamento di Polizia Rurale hanno permesso praticamente l’uso di qualunque sostanza e di qualunque mezzo di dispersione, senza
garantire il minimo controllo. Le poche multe rilevate sono frutto dell’insistenza e della tenacia dei cittadini, costretti a documentare con foto e filmati i continui soprusi di cui sono oggetti.
Ci sono percorsi naturalistici e turistici, come quello di Vidor, denominato in modo infelice “Dal sacro al Prosecco”, dove in base ad un’ordinanza del Sindaco e della Provincia è vietato il transito dal mese di aprile fino a settembre a causa dei trattamenti nei vigneti. Tenendo conto di questa ordinanza tutte le colline del prosecco DOCG dovrebbero essere interdette per 5 mesi al transito dei turisti e dei residenti.
Se la DOCG prosecco dovesse essere dichiarata patrimonio dell’umanità, come potremmo spiegare ai turisti che tale patrimonio è visitabile solo in alcuni periodi dell’anno?
Per concludere abbiamo tutto un ecosistema da ristrutturare con urgenza.

DANNI ALLA SALUTE
Stiamo anche assistendo ad una crescita continua e rilevante delle incidenze tumorali nella ULSS 7 che copre quasi totalmente l’area della DOCG prosecco. Un trend di crescita che dovrà sicuramente essere invertito.

ULSS 7 – PIEVE DI SOLIGO – CODICE E048 –NEOPLASIE MALIGNE


I pesticidi liberamente utilizzati, grazie al regolamento, sono cancerogeni, interferenti endocrini, teratogeni e così via.


Non vengono messi cartelli per informare la gente che porta a spasso i propri figli o va a correre alla sera proprio vicino ai vigneti, magari trattati da poche ore. Quindi i cosiddetti “gruppi vulnerabili”, indicati nella direttiva europea 2009/128 CE, non hanno alcuna protezione sostanziale.
SCUOLE ELEMENTARI DI BIGOLINO
Vengono piantati i vigneti vicino a scuole ed asili. Si utilizzano sostanze ritenute dannose per la salute degli adulti vicino a bambini che per il loro metabolismo sono più vulnerabili.
Sembra che la priorità dei valori proposti sia la seguente: prima il profitto, poi la salute dei bambini. Questa situazione non sembra assolutamente adeguata a un territorio che pretende di diventare “patrimonio dell’umanità”.


FUGHE DALLE PROPRIE CASE
Oltre al fenomeno della riduzione del valore immobiliare delle case collocate in mezzo ai vigneti trattati, case che difficilmente si riesce a vendere, esiste il nuovo fenomeno dell’esilio volontario di alcuni abitanti. Monia Lorenzon e Rosy Zampieri, ad esempio, hanno deciso di vivere in zone non contaminate di montagna per i 5 mesi dei trattamenti. Tale situazione appare davvero paradossale per la candidatura di cui sopra!

INCONGRUENZA DELLA PROVINCIA DI TREVISO
Ci meravigliamo nel vedere la Provincia, nella persona del suo Presidente, brindare alla proposta di candidatura all’Unesco da parte del Comitato promotore, che contiene anche l’IPA (intesa programmatica d’area terre alte), quando la stessa Provincia è uscita dall’IPA con un atto di indirizzo che testualmente recita: “da tempo le province chiedono l’eliminazione di tutti gli enti intermedi strumentali che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni democraticamente elette previste dalla costituzione” (Tribuna 15-5-2012).

Luciano Bortolamiol
Gianluigi Salvador

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