Centrale di Porto Tolle
Il diritto di vivere in salute
Da più di 5 anni i comitati del Polesano lottano per impedire la riconversione della vecchia centrale Enel in una centrale a Carbone.
Una centrale che emetterà 10 milioni di metri cubi all'anno di CO2, che condannerà l'Italia a subire pesanti sanzioni economiche inerenti gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto (che pagheremo noi tutti).
Una riconversione che distruggerà un ecosistema estremamente delicato ed importante come quello del delta del Pò.
Una riconversione che se da un lato preoccupa le popolazioni locali, le imprese di pesca e del turismo "fa brillare gli occhi" a molti altri imprenditori che negli appalti vedono un'eccellente occasione per arricchirsi.
La storia ritorna poche decine di persone, già ricche, vogliono diventare ancora più ricche distruggendo l'ambiente in cui viviamo. Ovviamente a sostegno del loro arricchirsi non solamente hanno il facile sostegno di molti politici (Pdl - Lega - Pd) ma sono riusciti a mettere i lavoratori della centrale Enel contro altri lavoratori e contro la popolazione ed i suoi comitati.
Per un "pezzo di pane" rinunciamo al diritto di vivere e di rimanere in salute.
I lavoratori della centrale Enel vogliono lavorare e questo è sacrosanto ma dove stà scritto che per lavorare bisogna inquinare un'intera provincia ed i suoi abitanti? Se il problema è ridurre la produzione di CO2 nessuna riconversione è e sarà possibile se non entriamo in una prospoettiva di produrre energia a zero impatto ambientale. Già troppe migliaia di lavoratori sono morti per inquinamento scambiando la propria salute e vita per un tozzo di pane per continuare su questa strada...forse quei lavoratori morti erano convinti che ne valeva la pena di morire per mantenere la propria famiglia...e per un tozzo di pane... ma vi assicuro che i loro figli (ora orfani) e le loro mogli (ora vedove) non ne sono per nulla convinti...che bisogna scambiare la salute e la vita per un lavoro.
Di seguito Appello al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano
APPELLO DI SOLIDARIETÀ
AI MAGISTRATI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROVIGO
AI MAGISTRATI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROVIGO
Esprimiamo la nostra piena solidarietà al Procuratore della Repubblica di Rovigo Dario Curtarello e al suo Sostituto Manuela Fasolato, pubblico ministero nei principali processi a salvaguardia del territorio polesano, del suo ambiente e della salute degli abitanti, contro l’ispezione e l’azione disciplinare dall’obiettivo effetto intimidatorio avviate nei loro confronti dal Ministero della Giustizia su iniziativa del ministro Angelino Alfano.
La sollecitazione , espressa pubblicamente, da parte di Luciano Violante (presidente di ItaliaDecide, una lobby che associa banche, imprese, politici di centrodestra e centrosinistra, di cui l’Enel è “socio fondatore” ) ha sortito il risultato sperato. Secondo Violante la Procura rodigina era troppo zelante nell'azione di indagine preventiva rispetto ai possibili impatti negativi del carbone e avrebbe "turbato" l'iter autorizzativo del progetto.
L’effetto di questa iniziativa è anche quello di “punire” gli stessi magistrati per il processo che, in primo e secondo grado , ha già condannato Enel per i danni ambientali provocati dalla vecchia centrale ad olio combustibile di Porto Tolle, e tentare di mettere in cattiva luce l’operato della Procura alla vigilia del processo in Corte di Cassazione che concluderà questo giudizio (vedi nota allegata).
Riteniamo preoccupante e grave che si attivi , sempre più frequentemente, un'ispezione ministeriale e una sanzione "a richiesta" ogni qualvolta le indagini tocchino i “poteri forti”, oppure quando l’azione delle procure non si conformi alle aspettative politiche, come nel caso della scarcerazione dei giovani arrestati a Roma in attesa del processo (dove si invoca un’azione preventiva della Magistratura che qui invece si contesta, addirittura, come illecito disciplinare).
“Disarmare” i magistrati consentirà all’Enel di avvalersi di un grimaldello accortamente predisposto dal governo (vedi nota allegata), per derogare impunemente alla legge regionale istitutiva del Parco del Delta del Po che impone l’uso del metano o di altro combustibile di pari o minore impatto ambientale, riconvertendo a carbone l’impianto ormai inutilizzato, producendo maggior inquinamento ed una enorme quantità di CO2, nonostante a pochi km di distanza sia in funzione il più grande rigassificatore del mondo. Infine, si costituirebbe un precedente pericolosissimo per la minacciata realizzazione nell’area basso veneziana e polesana di una centrale nucleare.
Invitiamo i singoli cittadini, le associazioni, le forze politiche di qualsiasi parte che abbiano a cuore il Polesine e non accettino tale sopruso a significare pubblicamente la solidarietà alla Procura della Repubblica di Rovigo e chiediamo un intervento del Presidente della Repubblica, in quanto Presidente del CSM, a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura.
AltroVe - Rete dei Comitati ed Associazioni per la difesa del territorio, dell'ambiente e della salute del Veneto (Presidente Prof. Ing. Edoardo Salzano -Venezia)
Rete dei Comitati del Polesine e Basso Veneziano; Italia Nostra regionale Veneto e Rovigo; Legambiente regionale Veneto; WWF Rovigo; Cantiere per Rovigo; Comitato "Ambiente e Sviluppo" - Cavarzere (VE); Associazione "Il Dialogo a Rosolina" - Rosolina (RO); Comitato Cittadini Liberi - Porto Tolle (Rovigo); Comitato Polesano Anti-terminal - Porto Viro (RO);
CAT- Comitati Ambiente e Territorio - Comuni Riviera del Brenta (VE); Comitati della Bassa Padovana;
Fionda di Davide (Bottega del commercio equo solidale di Rovigo); Una sola terra (Bottega del commercio equo solidale di Adria)
Movimento5Stelle- Rovigo; Sinistra Ecologia e Libertà - Rovigo; Federazione della Sinistra (PRC-PCdI) - Rovigo; Italia dei Valori - Rovigo; Verdi - Rovigo
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