venerdì 11 febbraio 2011

Difendiamo il Pelmo

L’ipotesi di collegamento sciistico tra Cadore e Civetta via Rocchette-Pelmo mediante un faraonico progetto di sfruttamento turistico

Pensare che  la crisi del turismo si possa affrontare e superare attrezzandosi sempre con nuovi e più estesi impianti, considerando la montagna e le dolomiti  come  una giostra delle vanità senza fine ed al totale servizio della città sia per  un turismo da ricchi sia per un turismo mordi e fuggi è pura follia.
Il mondo sta cambiando e inevitabilmente la crisi dell’economia italiana ed europea ha fatto sentire tutto il suo peso anche nel settore turistico, che da sempre soffre per uno sviluppo settoriale fatto più da incentivi statali che da un’imprenditoria moderna e dinamica che doveva produrre idee, ma proprio per colpa dei “finanziamenti a fondo perduto”,  gli imprenditori hanno lasciato fare alla politica ed a politici che cercando sempre nuovi consensi e voti si sono completamente dimenticata di fare progetti lungimiranti.
Se trent’anni di sfruttamento del territorio, di costruzione di piste su piste hanno portato alla crisi ed alla riduzione delle presenze forse ci saranno dei motivi e sicuramente molte cose sono da cambiare,  specialmente  nella prospettiva di definire che  cosa deve essere il turismo per i prossimi decenni…ma certamente non si può riproporre le stesse strategie che sono la causa primaria di questa crisi.
Se è  vero che una parte di sciatori apprezzano  il carosello del "Sali e Scendi" fine a se stesso, molti altri e certamente nuove generazioni di sportivi e turisti ricercano una proposta  turistica che ponga l’ambiente delle dolomiti nella sua bellezza ambientale, nel silenzio e nell’armonia che solo una natura rispettata ci può dare.
Decine di migliaia di persone sono pronte  ad accettare nuove proposte se queste sono ecocompatibili con l’ambiente dolomitico e con la necessità, dopo una settimana di lavoro e stress, d’avere momenti godibili al contatto con la natura e con delle proposto di ricettività ed enogastronomiche d’alta qualità e attenzione.

Per qual motivo delle persone dovrebbero fare centinaia di km. per poi trovarsi  in mezzo allo stesso caos e stress della città e dei centri commerciali?

Avete già provato imprenditori e politici ha distruggere in tutti i modi l’ambiente montano ottenendo solo spreco di risorse ed una nuova crisi, perciò forse  è arrivato il tempo di cambiare modo di considerare sia la montagna sia il turismo riconoscendo che la nostra più grande ricchezza è proprio il nostro ambiente il quale deve essere preservato e difeso da ogni stupida speculazione.

Non sarà cosa facile visto che la politica ed i nostri illustri consiglieri regionali, sempre pronti ad essere presenti ad inaugurazioni e brindisi, non hanno un minuto di tempo libero per difendere le nostre montagne.


Per questi motivi invitiamo tutti a firmare la petizione in difesa del Pelmo

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