Difendiamo il Pelmo
L’ipotesi di collegamento sciistico tra Cadore e Civetta via Rocchette-Pelmo mediante un faraonico progetto di sfruttamento turistico
Pensare che la crisi del turismo si possa affrontare e superare attrezzandosi sempre con nuovi e più estesi impianti, considerando la montagna e le dolomiti come una giostra delle vanità senza fine ed al totale servizio della città sia per un turismo da ricchi sia per un turismo mordi e fuggi è pura follia.

Se trent’anni di sfruttamento del territorio, di costruzione di piste su piste hanno portato alla crisi ed alla riduzione delle presenze forse ci saranno dei motivi e sicuramente molte cose sono da cambiare, specialmente nella prospettiva di definire che cosa deve essere il turismo per i prossimi decenni…ma certamente non si può riproporre le stesse strategie che sono la causa primaria di questa crisi.
Se è vero che una parte di sciatori apprezzano il carosello del "Sali e Scendi" fine a se stesso, molti altri e certamente nuove generazioni di sportivi e turisti ricercano una proposta turistica che ponga l’ambiente delle dolomiti nella sua bellezza ambientale, nel silenzio e nell’armonia che solo una natura rispettata ci può dare.
Decine di migliaia di persone sono pronte ad accettare nuove proposte se queste sono ecocompatibili con l’ambiente dolomitico e con la necessità, dopo una settimana di lavoro e stress, d’avere momenti godibili al contatto con la natura e con delle proposto di ricettività ed enogastronomiche d’alta qualità e attenzione.
Per qual motivo delle persone dovrebbero fare centinaia di km. per poi trovarsi in mezzo allo stesso caos e stress della città e dei centri commerciali?
Avete già provato imprenditori e politici ha distruggere in tutti i modi l’ambiente montano ottenendo solo spreco di risorse ed una nuova crisi, perciò forse è arrivato il tempo di cambiare modo di considerare sia la montagna sia il turismo riconoscendo che la nostra più grande ricchezza è proprio il nostro ambiente il quale deve essere preservato e difeso da ogni stupida speculazione.
Non sarà cosa facile visto che la politica ed i nostri illustri consiglieri regionali, sempre pronti ad essere presenti ad inaugurazioni e brindisi, non hanno un minuto di tempo libero per difendere le nostre montagne.
Per questi motivi invitiamo tutti a firmare la petizione in difesa del Pelmo
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