mercoledì 20 aprile 2011

Nuovo patto a sostegno dell’apertura della miniera a Schievenin

La scelta dell’amministrazione comunale di accogliere  la proposta dell’associazione agricoltori della Coldiretti di Quero, per la gestione dell’area picnic e parcheggi  (escludendo l'Associazione Pro Schievenin) riafferma anche per gli incerti e sprovveduti l’ennesimo tentativo di rafforzare la volontà dell’amministrazione comunale e di una parte minoritaria dei queresi per l’apertura della miniera Schievenin.
Nell’elenco delle persone, presentato dalla coldiretti, a sostegno del suo progetto sono presenti tutti i famigliari di alcuni consiglieri comunali di maggioranza favorevoli alle miniere,  con la qualificante presenza di tutti i componenti della Famiglia Rerch la quale è proprio l’azienda che ha richiesto l’apertura di una miniera da 8 milioni di metri cubi a Schievenin, che determinerà la distruzione della valle e la possibile compromissione delle sorgenti del Tegorzo.
Quindi non si è fatta la scelta più opportuna e valida per gli interessi della valle ma solamente una scelta politica, come riscatto dopo la sonora bastonata subita dalla precedente amministrazione Zanolla,  sfociata con la marcia dei 100.000 passi da Quero a Venezia(+ di 80 km. a piedi) e con la moratoria per le miniere di Campo e Schievenin votata da tutti i consiglieri della Regione Veneto.
Questa per la Lega Nord e Forza Italia del Basso feltrino è stata una golosa occasione per riaffermare la volontà per lo sfruttamento del bellunese inteso come un ammasso di montagne da demolire e trasformare in inerti.
Grave anche le posizioni del gruppo di minoranza vicino al PD rappresentato da Gino de Girardi che a quanto ha affermato il sindaco Sante Curto ha concordato questa scelta. Ovviamente se ciò dovesse risultare vero, sarebbe d'estrema gravità perchè andrebbe a sostenere le tesi di un gruppo di cittadini palesemente favorevoli alle miniere, che è esattamente l'opposto di ciò che era scritto nel programma che questo gruppo aveva presentato alle elezioni comunali.
Cosa che in un'ottica generale ora potrebbe spiegare la scelta da parte dei  consiglieri del gruppo di minoranza "Insieme per Quero" sull' "acqua non può avere una rilevanza economica", dove nel consiglio comunale del 18 dicembre 2009 (propcesso verbale n. 48) Gino de Girardi, capogruppo di minoranza,  ha votato insieme alla maggioranza per ritirare tale ordine del giorno presentato dal consigliere di Sel, mentre nel consiglio comunale  01 luglio 2010 (processo verbale n. 16) sempre sull' Acqua come bene comune, il capogruppo Gino de Girardi ed il consigliere Silvia Carelle  si sono astenuti, lasciando come unico difensore di tale diritto il consigliere di Sel Vittorio Alberti.

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