sabato 7 maggio 2011

 
Difendiamoci da Veronesi e dalla Cricca del Nucleare

Veronesi, attraverso la sua fondazione, lancia le "Lezioni Nucleari"  per le scuole di Venezia e Padova. “ il 10 maggio nel centro di congressi a Padova”.

Vedi il circolare n. 478  inviata a tutti i docenti delle classe quinte immagine di lato

Questa volta  Veronesi  ha superato ogni decenza inviando una circolare a tutte le scuole di Venezia e Padova.

Riteniamo che non sia il compito del presidente dell'agenzia per la sicurezza nucleare fare da sponsor alle centrali nucleari, nascondendosi dietro la fondazione per la ricerca sul cancro.

Veronesi è un oncologo quindi noi tutti ci aspettiamo da lui  una precisa campagna contro i  fattori di rischio che possono determinare un aumento ponderale dei tumori non certamente pubblicizzare fonti energetiche non solamente non sicure (vedi Giappone) ma che in caso d’incidenti determineranno disastri ambientali valutabili in migliaia di anni.

La falsa opinione che si voglia discutere tra gli assertori del nucleare ed i contrari è una distorsione della ragione umana la quale vorrebbe porre  al centro dell’universo l’uomo stesso il quale avrebbe il diritto divino di decidere del futuro del pianeta terra.

Invece, noi tutti siamo solamente degli ospiti di questo pianeta, che non è nostro e pertanto dobbiamo essere rispettosi e grati della vita che abbiamo ricevuto, pertanto dobbiamo anche rifiutare le sterili discussioni tra i favorevoli ed i contrari alle centrali atomiche, perché non sta qui il problema. 

Anche se le centrali ad energia nucleare fossero sicurissime ed anche se le scorie nucleari trovassero una giusta collocazione il problema del rischio non previsto rimarrebbe, come rimarrebbero i danni per decine di migliaia o centinai di migliaia d'anni (plutonio),  quindi noi come umanità possiamo, anzi ne abbiamo il diritto di riaffermare:
No grazie il rischio è troppo grande.

Noi crediamo in un’energia diffusa prodotta dai cittadini e che sia democratica e non in mano a delle multinazionali.

Ricordiamo i Black out in Italia del 28 settembre 2003, quando, per quasi 12 ore (ma anche, in alcune zone, più di 24h), l'intero paese (esclusa la Sardegna e l'isola di Capri) è rimasto senza corrente elettrica. Cinque giorni prima era toccato a Copenaghen e qualche mese prima (14 agosto 2003) era toccato agli Stati Uniti e al Canada, dove più di 50 milioni di persone rimasero senza corrente.

Tutto questo non sarebbe successo con una produzione d’energia diffusa  come i panelli solari, cogeneratori casalinghi ecc.

Se a tutto questo sommiamo l’enorme possibilità del risparmio energetico, releghiamo le centrali nucleari a pura archeologia industriale, la quale deve rimanere nei libri di testo e non certamente nel nostro territorio.

1 commento:

  1. Credo che bisogni attivare tutte le armi che abbiamo a disposizione: politiche(mozioni in Parlamento), legali (credo che estremi di illecito se ne possano trovare in abbondanza), istituzionali (i Consigli d'Istituto devono esprimersi), di protesta (a Padova il 10-05 è stato fatto bene tutto il possibile), ma anche messaggi individuali da inviarsi a istluzve@tin.it, e info@luzzattigramsci.it e/o direttamente a prof.ssa Barbara Bertin, penso che non guastino.

    Nel mio piccolo, ho inviato il seguente messaggio:

    rif circolare n. 478
    Gent. Prof.ssa Bertin,

    I GIORNI DELLA STUPIDITA' E DELLA PROTERVIA ISTITUZIONALI
    credo che sarebbe titolo assai più veritiero e che meglio si attaglierebbe al programma didattico dettatole dall'assai poco credibile prof. Veronesi.
    VERGOGNA assassini della democrazia ( e non solo).

    Spero che la società civile sappia reagire ed impedire, attraverso le vie legali, questo scempio che state perpetrando in danno, in primo luogo, delle giovani vite del cui sviluppo culturale (in senso lato), dovreste avere cura.

    Con assai poca stima
    Vincenzo Tria

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