mercoledì 2 maggio 2012


Se noi uccidiamo la terra noi uccidiamo l’uomo.

PRESIDIO VALLE DEL MIS

Mentre le variazioni climatiche di questi ultimi decenni si manifestano sempre con maggiore drammaticità, tanto che in questo ultimo anno abbiamo sofferto di una delle più gravi carenze di piogge degli ultimi decenni, (che hanno portato alcuni torrenti a trasformarsi in pietraie)...aziende note o create ex novo, in tutti i torrenti del bellunese hanno presentato decine e decine di domande per installare centraline per la produzione dell'energia elettrica le quali, non solamente fanno emergere numerosi interrogativi sulla validità produttiva (o solo furbizia speculativa?) ma che stanno, se realizzate, attentando all'equilibrio ambientale distruggendolo per sempre.

Siamo in profonda e drammatica crisi economica e sociale perché si  è perseguito un progetto dove il far soldi è stata la priorità sui beni collettivi, sul pianeta e sulla vita delle persone…ed ora pur consci di ciò si continua in questa strada con la complicità dei politici e sindaci locali, che in nome d’un economia di palazzo stanno svendendo pezzo per pezzo il futuro della nostra provincia.

Costruire una centralina, con gli ovvi manufatti in cemento, determina ineluttabilmente la morte di un torrente la quale non si
esplica in un presupposto teoric,o ma coinvolge intere vallate, la flora, la fauna ed il diritto inalienabile del nostro pianeta alla conservazione ed alla difesa, visto che è l’unico pianeta abitabile conosciuto.

Gli antichi vedevano nella terra (come pianeta) un’entità viva percorsa da energie tellurgiche e dall’acqua  come la doppia rappresentazione del principio creativo femminile, un pianeta  vivo da cui l’uomo poteva attingere energia di salute e la vita stessa.


Ieri 1° maggio, Festa dei lavoratori e non del lavoro in quanto entità simbolica dello sfruttamento delle persone, si è tenuto un presidio a Ponte Titele, a Gosaldo, dove Acqua Bene Comune ha organizzato un “presidio creativo”, che non ha voluto essere solo una giornata di protesta ma anche di festa di ciò che appartiene a tutti, e quindi  da tutelare e salvare dallo sfruttamento.
La partecipazione non solo è stata  ampia e festosa, ma estremamente simbolica con “il piantare” giovani alberi proprio all’interno del cantiere per la realizzazione dell’opera, alberi per indicare non solamente la “natura” ma nel loro significato più ancestrale come alberi della vita i quali attraverso la verticalità uniscono il cielo alla terrà.
Sono gli antichi alberi dell’abbondanza e della prosperità simboli fondamentali di tutte le culture le quali non potevano concepire l’umo da  “solo” ma come un tutt’uno con il mondo.

Potremmo insistere sui risvolti e responsabilità politiche di questi eventi “centraline”, ma per questa volta vogliano puntualizzare su ciò che rischiamo di perdere definitivamente:
noi stessi ed il nostro futuro che non possiamo e non vogliamo sia rappresentato dallo “spread” ma dalla sommatoria dei rapporti condivisi e di ciò che abbiamo trovato alla nostra nascita…un pianeta pullulante di vita, di bellezza ed armonia che nessun uomo ha il diritto di distruggere. 

Santa Ildegarda di Bingen (1098 – 1179) diceva che l’uomo si ammala quando la sua energia verdigizzante (viriditas) si consuma o si “abbassava” e per poter ritornare in salute l'energia stessa doveva essere recuperare dalla natura.

Pertanto l’ovvia domanda: 
se noi distruggiamo la natura potremmo vivere in salute…o solamente…potremmo ancora vivere?

Questo è stato il significato di quest’iniziativa e della partecipazione di noi come Sel Federazione di Belluno, senza simboli o bandiere, ma con la forza della ragione e con l’ottimismo che la lotta continuerà in difesa di ciò che nessuno deve toglierci:
 la dignità e la responsabilità di essere uomini e donne coscienti e liberi dai lacci dell’egoismo.

Sotto video dell'attrice Carla Vitantonio:

Nessun commento:

Posta un commento